Descrizione
VITIGNO
Cococciola min. 85%
ORIGINE E STORIA DEL VITIGNO
Gli ampelografi francesi Viala e Vermorel (1909) lo indicano come vitigno di origine abruzzese probabilmente diffusosi nella Capitanata con la transumanza. Conosciuto anche con i sinonimi cacciola e cocacciara è coltivato in Abruzzo e specificatamente in provincia di Chieti, decisamente meno diffuso nelle altre province della regione, mentre una significativa presenza è rilevata nella Puglia settentrionale. È una varietà estremamente produttiva, sia in termini di quantità di uva sulla pianta che in resa in mosto alla vinificazione.
ZONA DI COLTIVAZIONE
Orsogna 440m s.l.m. – 16 Km dal mare Adriatico e 16 km dalla Maiella.
IN VIGNA
Coltivata a “capanne” (tendone o pergola abruzzese), la forma di allevamento che più di tutte restituisce alla vite il suo naturale sviluppo vegetativo.
Nella “capanne”, su un tetto orizzontale di fili, la vite cresce in modo armonioso e naturale e le foglie prendono vento e sole.
La “capanne” è una forma di allevamento non meccanizzabile e pertanto legata alla manualità e l’esperienza del vignaiolo.
VINIFICAZIONE
UVE 100% biodinamiche (disciplinare di vinificazione Demeter).
FERMENTAZIONE SPONTANEA
Ogni anno la forza e la salute del vigneto biodinamico produce uve ricche di lieviti che sono indispensabili per la fermentazione spontanea che restituisce al vino i sapori autentici di un territorio.
STABILIZZAZIONE TARTARICA
In biodinamica nella stabilizzazione tartarica, allo scopo di risparmiare energia, si ammette solo l’effetto naturale del freddo invernale e non sono ammessi i convenzionali trattamenti chimici e fisici.
Trovare tartrati sul fondo della bottiglia sta a significare che “il vino ha sentito freddo” e ha rilasciato il suo surplus degli innocui tartrati.
SOLFITI
Senza solfiti aggiunti (inferiore a 10 mg/lt). Nei vini Sott’a la Capannə i solfiti non sono aggiunti in nessuna fase di lavorazione:
> Solfiti e viticoltura
I vigneti condotti secondo le regole della biodinamica (piante in equilibrio e non forzate, terreni fertili) producono uve sane e ricche di vita fondamentali per la produzione di vino senza solfiti.
> Solfiti e fermentazione spontanea
I lieviti indigeni dell’uva, a differenza di quelli industriali, sono molto sensibili ai solfiti e pertanto non vengono aggiunti nelle fermentazioni spontanee.
> Solfiti e conservazione
I vini conservati e imbottigliati senza l’utilizzo di solfiti sono più buoni perché:
• hanno profumi più autentici;
• sono più piacevoli in bocca;
• sono più digeribili.
AFFINAMENTO
Vasche cemento e bottiglia.
INFORMAZIONI IN ETICHETTA
TERRE DI CHIETI – Indicazione Geografica Protetta – COCOCCIOLA
Vino Biologico, Biodinamico, Biodiversity Friend e Vegan
Prodotto in Italia
Imbottigliato da: ICQRF TV160-IT
Per conto di: Olearia Vinicola Orsogna S.C.A. Orsogna – Italia
IT-BIO-006 Agricoltura Italia
Vendemmia 2022
Senza solfiti aggiunti
13,5% vol.
*L’immagine è puramente indicativa e potrebbe non rispecchiare appieno le caratteristiche del prodotto.